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arte e oltre / art and beyond
rivista trimestrale di arte contemporanea
ISSN 2284-0435

Martina Codiglione

Le pagine di Leoncillo conservate dagli eredi ad Umbertide racchiudono la testimonianza degli ultimi anni della vita dello scultore. Sul prezioso materiale è in corso un lavoro di trascrizione e riordino del quale si propongono qui i parziali risultati. Le carte sono un insieme confuso di fogli sciolti e non numerati. La consistenza maggiore è rappresentata da pagine manoscritte alle quali si aggiunge un gruppo meno corposo di fogli dattiloscritti identificabili come il nucleo originario del Piccolo diario. Per quanto riguarda gli autografi a mano si è cominciato dalla registrazione delle caratteristiche materiali dei supporti adottati. La distinzione iniziale va operata tra diverse tipologie di fogli: a quadretti e lisci; ci sono poi altre pagine con una funzione originaria diversa riutilizzate dall’autore per appuntare i propri pensieri. Nel primo gruppo risaltano le difformità di dimensioni e si evidenzia la presenza di formati disomogenei, uno tipico del taccuino e uno più grande riferibile a un quaderno A5. Anche tra le pagine prive di riquadratura si riscontrano diverse configurazioni. Quella più frequente è di tipo A4, a cui si aggiungono fogli di dimensioni leggermente più grandi e altri due formati: un A3 e un A2. Questi ultimi presentano anche disegni oltre a indicazioni scritte. Alcune frasi vengono poi riportate sul retro di una lettera (20 giugno 1960) indirizzata allo scultore da parte di Maria Bellonci, patrona del premio Strega. Il messaggio è un resoconto della prima votazione del concorso di quell’anno in cui la scrittrice sprona l’artista a non far mancare il suo voto. Un testo è scritto su un invito ad intervenire presso lo studio d’arte contemporanea “La Medusa” di Roma, per l’inaugurazione della mostra di Juanita Prèval Piccoli, datato 5 aprile 1961. Due fogli presentano l’intestazione Qui Arte Contemporanea, rivista edita da Editalia a partire dal 1966, della quale Leoncillo è membro del comitato redazionale. Alcune riflessioni, invece, sono riportate sul retro e sul fronte di una ricevuta in bianco della storica trattoria romana “Pallotta”, che reca la data del 13 febbraio 1968. La grafia dell’autore non consente sempre una piena leggibilità e in alcuni casi il segno si assottiglia fin quasi a divenire una linea continua; si riscontrano errori di ortografia e talvolta una mancanza di punteggiatura. Il disordine compositivo, inoltre, è il risultato di molte cancellature e ripensamenti, nonché di note di rimando che complicano ulteriormente la ricomposizione del senso dei testi. L’artista, infatti, si riserva l’accortezza di calcolare le pagine solo in alcuni casi. Per gli scritti privi di numerazione è stata condotta un’analisi sui supporti e sui caratteri delle lettere, oltre a considerare contenuti affini per restituire interezza a brani incompleti.
Se la numerazione non è un’operazione sistematica per lo scultore, così anche l’apposizione di una data è saltuaria. Dai riferimenti cronologici presenti si evince che il giro di anni a cui i testi di Umbertide appartengono è ascrivibile a un arco temporale che va dal 1963 al 1968. Tuttavia alcuni fogli possono offrire una datazione differente che va anticipata, come nel caso in cui lo scultore racconta di aver fatto un sogno scaturito dalla lettura di un articolo di giornale sul processo a Giovanni Fenaroli per l’omicidio della moglie compiuto nel 1958. Tale legame con l’episodio di cronaca romana anticipa di qualche anno la cronologia delle carte, coincidendo con l’adesione dell’artista all’Informale, argomento predominante degli scritti in esame. Leoncillo infatti vi approderà nel 1957, data che fornisce un utile termine ante quem per contestualizzare le pagine manoscritte finora recuperate.
Per ciò che concerne i contenuti dei testi se ne sono registrati vari. Lo spazio maggiore è riservato a pensieri sciolti. Quindi si trovano veri e propri appunti, corredati di schemi, suddivisi in colonne o accompagnati da frecce e rinvii. Emerge una lettera a Renato Barilli, dove Leoncillo chiede degli sviluppi su un saggio che lo riguarda. Un brano di una certa consistenza ha come titolo Una storia moderna. Si tratta di un tentativo di racconto breve esposto in prima persona. Un altro testo si riferisce all’intervista di Marisa Volpi del 1968 per la rivista «Marcatrè» in cui compaiono le sole risposte dell’artista. Infine, di notevole importanza risultano i fogli arricchiti dalla presenza di disegni raffiguranti opere o supporti accompagnati da indicazioni cromatiche o riflessioni di poetica. Un foglio a quadretti consente di cogliere aspetti dell’iter creativo nella realizzazione di un soggetto ricorrente nel percorso dell’autore come la pietà.
Il lavoro svolto permette di individuare inoltre alcune frequenze tematiche relative al fare arte e alla critica della società contemporanea. Ricordi sogni e amori si inseriscono poi tra le pagine a renderne ulteriormente sfuggente una categorizzazione. I fogli di Umbertide rivelano la loro importanza configurandosi come una trama tessuta da Leoncillo tra vita e poetica. Dare nuova voce alla testimonianza lasciata dallo scultore apre così uno spiraglio per successive ricerche.
Luglio 2018