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arte e oltre / art and beyond
rivista trimestrale di arte contemporanea
ISSN 2284-0435

Un’installazione contro le guerre al Chiostro di Sant’Agostino a Piombino*

Lucilla Meloni
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Dalla scritta “Maledette le vostre guerre” letta su un muro cittadino nasce questo lavoro, realizzato da Stefano Fontana e Pino Bertelli, Agostino Carpo per l’allestimento e Pier Paolo Bertelli per la grafica.
Come scrivono gli autori nel testo di presentazione, la frase “diventa messaggio urbano e dà senso a un muro silenzioso da troppo tempo”.
Pensiero che rimanda alla risignificazione e alla riappropriazione urbana prodotta dalle iscrizioni murali, che nel corso del tempo hanno testimoniato un pensiero politico che si declina spontaneamente e collettivamente al di fuori dei circuiti istituzionalizzati.
A testimoniare la diffusione di questo tipo di comunicazione in tempi passati (e senz’altro più politicizzati), basti pensare che in occasione della 37.a Biennale di Venezia del 1976 nella sezione Ambiente come sociale curata da Enrico Crispolti e Raffaele De Grada uno spazio era dedicato alla mostra Scritte murali a Roma, che documentava la ricerca condotta da alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1972-1973, successivamente raccolta in volume per l’editore Carucci, con prefazione di Crispolti.
Nel Chiostro di Sant’Agostino le frasi che campeggiano tra le volte: “Maledette le vostre guerre”, “Avete fatto un deserto di morti e l’avete chiamato pace” sono composte dai tasselli bicolori che formavano Gli Oggetti smarriti, opera di Stefano Fontana del 1987, realizzata all’epoca della sua appartenenza al Gruppo di Piombino insieme con Salvatori Falci, Pino Modica e Cesare Pietroiusti.
Lavoro che già presentava quel principio di relazionalità che negli anni successivi sarebbe diventato comune alla pratica di molti artisti.
Nella piazza principale di una cittadina era collocata una lavagna metallica mentre alcuni manifesti affissi ai muri raffiguravano dei rettangolini colorati sormontati dalla dicitura “oggetti smarriti”.
Gli elementi rettangolari bicolori che lavoravano sulla interazione tra i tre colori primari uniti al bianco e al nero di 6 x 4 cm ognuno: “un alfabeto primario di cinque elementi bicolori”, dice l’artista, erano sparsi, moltiplicati, nello spazio urbano e presentavano sul retro un magnete che ne permetteva, una volta trovati dai passanti, il posizionamento sulla lavagna. La configurazione che ne risultava, frutto di un processo di creatività collettivo, veniva poi stabilizzata da Fontana dopo alcune ore.
Prima di essere installata nel Chiostro di Sant’Agostino la scritta MALEDETTE LE VOSTRE GUERRE è stata collocata su un muro di Piombino; in tal modo, dice l’artista: “la comunicazione primaria si riappropria del valore di interazione e di stimolo; diventa il corpo di un messaggio che trova una prima rappresentazione formale su un muro piombinese”.
Nel Chiostro coesistono enunciato linguistico e linguaggio visivo.
A questa parte dell’installazione fanno infatti da contrappunto le opere di Pino Bertelli “fotografo di strada”, membro di “Reporters sans Frontières” che, che tra l’altro, nel 1999 ha ricevuto il “Premio Castiglioncello” per la fotografia sociale. 
I fotoritratti di cinque persone che vivono sotto diverse guerre ci guardano; colti nell’immobilità e quasi in sospensione, portatori muti delle frasi contro la guerra, ci inchiodano alle nostre responsabilità e generano un senso di inadeguatezza e di smarrimento.
Ciascuna immagine in bianco e nero presenta in alto a destra, chiuso in un triangolo, uno dei colori dei tasselli che compongono l’opera di Fontana e in questo dialogo gli “oggetti smarriti” si trasformano, come scrivono gli autori, in “vite smarrite”, così come noi stessi e il concetto di Pace.
L’installazione sarà itinerante: dedicata a tutti i molteplici conflitti che si abbattono sul pianeta, a quelle guerre che neanche arrivano alla nostra conoscenza perché dimenticate dai media e di fronte al genocidio del popolo palestinese operato dal governo israeliano, questa è una dichiarazione etica, morale e politica che restituisce all’arte la forza di entrare nella realtà e di prendere partito. 

Ottobre 2025
*19-20-21 settembre 2025